Modulazione della corteccia sensomotoria da parte del cervelletto

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVIII – 30 gennaio 2021.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La scorsa settimana ci siamo occupati del cervelletto, recensendo uno studio che ha ricostruito l’evoluzione filogenetica per duplicazioni ripetute di un tipo cellulare dei nuclei cerebellari che ha dato luogo alla cooperazione col cervello tipica dell’encefalo umano. Questa settimana presentiamo uno studio che ha identificato una specifica attività delle cellule di Purkinje del cervelletto che modula i rapporti fra la corteccia cerebrale sensoriale e la corteccia cerebrale motoria, fornendo la prova di una regolazione dinamica dell’integrazione di base del cervello da parte del cervelletto.

È nozione della fisiologia classica che nel cervello l’attività coordinata delle due cortecce, motoria e sensitiva, è essenziale per la regolazione dei movimenti basati sul feedback sensoriale; l’integrazione dell’attività delle aree corticali anteriori e posteriori al solco centrale è tale da aver indotto circa mezzo secolo fa Vernon Mountcastle a coniare la denominazione di corteccia senso-motoria. L’elaborazione specializzata e separata dell’informazione da parte dei neuroni precentrali e postcentrali costituisce un tempo preliminare e necessario del neural processing corticale, che va di pari passo con il livello concettualmente superiore dell’integrazione di informazioni provenienti da altre fonti sottocorticali. Schematicamente si considera quale risultato dei processi integrativi corticali l’informazione convogliata alla via finale comune motoneuronica troncoencefalica e spinale che dà luogo agli atti evidenti del comportamento, anche se la sintesi corticale a volte determina altri cambiamenti intracerebrali che non danno luogo a movimenti apprezzabili. L’unità funzionale delle due cortecce, specializzate rispettivamente nell’elaborazione recettiva ed esecutiva, si realizza in tre modi differenti: 1) attraverso connessioni assoniche dirette e reciproche; 2) attraverso la mediazione del talamo che offre informazioni elaborate e integrate secondo i processi di sintesi recettiva tipici di quel livello anatomo-funzionale; 3) indirettamente attraverso il controllo simultaneo da parte del cervelletto.

In particolare, si indagano le influenze del cervelletto – stante una nota peculiarità della sua neurofisiologia – sulle risposte sensomotorie rapide che, anche nel caso più elementare quale quello che riguarda le vibrisse del topo, sono tutt’altro che schemi fissi e rigidi, esprimendo la sintesi di informazioni elaborate momento per momento.

Sander Lindeman e colleghi hanno indagato il ruolo del cervelletto in questa integrazione, esaminando l’azione di una via cerebellare ascendente rapida sull’andamento di specifiche attività elettriche dei neuroni della corteccia somatomotoria. Lo studio ha fornito interessanti elementi a sostegno di una regolazione corticale ottenuta attraverso la modulazione della coerenza fra neuroni delle aree sensoriali e neuroni delle aree motrici.

(Lindeman S., Cerebellar Purkinje cells can differentially modulate coherence between sensory and motor cortex depending on region and behavior. Proceedings of the National Academy of Sciences USA – 118 (1): e2015292118, 2021).

La provenienza dell’autore è la seguente: Department of Neuroscience, Erasmus MC, Rotterdam (Paesi Bassi); Sensory and Behavioural Neuroscience Unit, Okinawa Institute of Science and Technology, Okinawa (Giappone); Swammerdam Institute for Life Sciences, University of Amsterdam (Paesi Bassi); Netherlands Institute for Neuroscience, Royal Academy of Arts and Sciences, Amsterdam (Paesi Bassi); Donders Institute for Brain, Cognition and Behaviour, Radboud University, Nijmegen (Paesi Bassi); The Swedish National Facility for Magnetoencephalography (NatMEG), Karolinska Institutet (Svezia).

Nell’integrazione sensomotoria fra corteccia precentrale e corteccia post-centrale, la coerenza elettrofunzionale può indicare il legame cruciale tra i due versanti informativi nell’espletamento di funzioni quali percezione, movimento, pianificazione motoria e sonno. Evidenze sperimentali sempre più numerose indicano che la segnalazione in uscita dal cervelletto modula l’attività corticale e la coerenza funzionale, ma non è ancora chiaro come, dove e quando questo ruolo regolatorio cerebellare si eserciti.

Sander Lindeman e colleghi hanno effettuato esperimenti di stimolo delle vibrisse in topi svegli, studiando l’attività elettrica delle aree corticali S1 e M1, e analizzando la coerenza fra le due aree in assenza e in presenza di stimolazione optogenetica delle cellule di Purkinje in crus 1 e 2, evocando una forte modulazione della frequenza dei picchi semplici. Senza la stimolazione dei neuroni inibitori e regolatori di Purkinje, i ricercatori hanno rilevato che lo stimolo delle vibrisse innesca risposte rapide in S1 e M1 includenti coerenza temporanea ad ampio spettro.

La stimolazione simultanea delle vibrisse e delle cellule di Purkinje interessa l’ampiezza e la cinetica delle risposte sensoriali in S1 e M1, e modifica la coerenza stimata S1-M1 nelle bande theta e gamma, consentendo il controllo bidirezionale dipendente dal contesto comportamentale.

Questi effetti sono assenti quando l’attivazione delle cellule di Purkinje è ritardata di 20ms. La stimolazione focale di questi neuroni cerebellari rivela una specificità per sito, con le cellule del peduncolo mediale 2 che mostrano l’impatto più pronunciato e selettivo sulla coerenza stimata, ovvero una forte soppressione nella banda gamma, ma non in quella theta.

L’analisi secondo la causalità di Granger e il modellamento computazionale delle reti implicate suggeriscono che le cellule di Purkinje controllano la coerenza di fase S1-M1 prevalentemente per mezzo del talamo ventrolaterale e di M1.

Nell’insieme, i risultati della sperimentazione, per il cui dettaglio si rimanda al testo integrale del lavoro originale, indicano che l’attività della corteccia sensomotoria può essere dinamicamente e funzionalmente modulata da specifici input cerebellari, e supporta un più ampio ruolo del cervelletto nella coordinazione sensomotoria.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-30 gennaio 2021

www.brainmindlife.org

 

 

 

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